Recentemente ho avuto l'opportunità di assistere al concerto di Cecilia Ziano al violino e Maria Grazia Bellocchio al pianoforte nell'ambito della splendida manifestazione "Audizioni al Museo" organizzata dalla Fondazione Stradivari di Cremona . E' stato un appuntamento molto interessante ed atteso, poter infatti ascoltare una giovane e bravissima interprete suonare "ll Cremonese" di Antonio Stradivari mi ha entusiasmato. Nei giorni successivi l'evento ho conosciuto Cecilia che si e' dimostrata molto disponibile e gentile, questa e' l'intervista completa che abbiamo realizzato via e-mail.
GENZINI: Cecilia, la tua carriera solistica si e' avviata molto bene, che momento stai vivendo?
ZIANO: Vivo a Berlino da due anni, studiando alla Musik Hochschule "Hanns Eisler" con il M. Kolja Blacher e a Cremona con il M. Salvatore Accardo, che, devo dire, è una delle poche realtà di alto livello e realmente a misura di "giovane" in Italia. Sono stata fortunata fin da piccola avendo sempre avuto accanto degli ottimi insegnanti partendo dalla Scuola Suzuki di Torino con Fabrizio Pavone, con il quale ho fatto un percorso molto serio e costante dall'età di 4 anni. Ho avuto l'occasione di viaggiare subito molto e in tutto il mondo e quindi di conoscere realtà diverse dalla mia. Questo, mi ha reso permeabile a tutto quello che poteva arricchirmi ed è stato secondo me assolutamente l'inizio migliore. Mi sono poi diplomata al Conservatorio di Torino con Christine Anderson, insegnante e persona preziosa e contemporaneamente ho studiato 7 anni con Adrian Pinzaru e Dora Schwarzberg. Successivamente ho incontrato il M. Accardo e il M.Blacher tutt'ora miei insegnanti. La serietà e l'onesta intellettuale è forse la cosa più bella e importante che tutti insieme mi hanno trasmesso e che mi fa andare avanti anche in momenti di estrema stanchezza ( tanti concerti, viaggi, poco sonno ; ), di difficoltà, ma anche di successi e felicità. Il momento che sto vivendo adesso è molto strano, forse unico. Un momento dove ho realizzato che il valore culturale in Italia non è considerato, dove non c'è la possibilità per i giovani di studiare, di approfondire, di avere modo di crescere, perché probabilmente non viene considerato al pari di un "grande fratello" o una telenovela qualsiasi. Quindi mi trovo ad essere italiana, a conoscere le potenzialità di questo paese e ad andarmene. La cosa che mi sento di dire è di non adeguarsi, di non accontentarsi, ma di cercare sempre un confronto uno stimolo migliore. Vivendo in Germania posso dire facilmente che ci sono tante cose semplicissime che si potrebbero cambiare in meglio "copiandole" dai tedeschi. Ma purtroppo, ogni volta che torno, vedo che è la mentalità dell'italiano medio che va affrontata seriamente. Spero un giorno di poter tornare in Italia senza , ogni volta, arrabbiarmi per come vanno le cose. So che ci sono milioni di giovani che la pensano come me e spero che sia questa la forza dell'Italia. La cultura è la nostra unica arma di riscatto.
GENZINI: Che caratteristiche deve avere per te un buon violino? Che strumento utilizzi abitualmente?
ZIANO: Un violino deve avere secondo me due principali caratteristiche: un bel suono e la proiezione. A volte provo dei violini che hanno una o l'altra cosa, che forse da sole non bastano. Attualmente, suono una copia di un Amati, realizzato con legno molto antico dal liutaio e amico Gabriele Natali (Pistoia). Mi trovo benissimo perché oltre ad essere esteticamente bellissimo, è molto facile da suonare, ed è proprio "mio" . Lo conosco molto bene e l'ho utilizzato in tutti i concerti più importanti.
GENZINI: Per quanto riguarda le corde cosa mi dici?
ZIANO: Utlizzo un misto tra budello rivestito per SOL e RE e sintetico per LA e Mi.
GENZINI: Recentemente hai avuto l'opportunità di suonare uno degli strumenti piu' importanti al modo: "Il Cremonese" di Antonio Stradivari , che sensazioni hai provato?
ZIANO: Suonando lo Stradivari 1715 ti senti parte della storia. È incredibile pensare a chi l'ha fatto, a quanti anni ha e che meraviglia sia ancora tutt'ora. È stata una grande emozione e un grande privilegio. Quando lo suonavo era come uscisse la più bella voce umana, è stato facile e subito sembra fatto per te. Credo che questa sia un po' la magia di questo strumento, che non avevo mai provato suonando altri Stradivari.
GENZINI: Con che arco hai suonato lo Stradivari del 1715?
ZIANO: Con un arco Bergeron di Lyon.
GENZINI: Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?
ZIANO: Prossimamente sarò in giro tra il Belgio, l'Italia e la Germania con recital e concerti in musica da camera!