Daniele Ruzza, violino di fila presso la Fondazione Toscanini di Parma, è stato primo violino dell’Accademia Musicale di San Giorgio della Fondazione G.Cini di Venezia, è stato violino di spalla e solista della Stravinskij Chamber Orchestra, ha registrato come solista due Cd per la casa discografica Velut Luna. Ha eseguito per la Biennale di Venezia il Quintetto per piano e archi di B. Bartók che, in una retrospettiva della Biennale a Madrid, è stato registrato insieme al quartetto “Rispetti e strambotti” di G. Malipiero e trasmesso dalla Radio Nazionale Spagnola e da Classic.
Genzini: In che modo ti sei avvicinato alla musica ed in particolare al violino?
Ruzza: La mia vicina di casa era una flautista e mi portava a vedere i saggi del conservatorio di Venezia. Mio padre aveva studiato il pianoforte quindi ho vissuto fin da piccolo la musica classica quotidianamente. Ho iniziato comunque solo a undici anni lo studio del violino.
Genzini: Quali sono stati i momenti salienti della tua crescita artistica?
Ruzza: Dopo il diploma e i corsi di perfezionamento a Portogruaro ho incontrato Rony Rogoff con cui ho stdiato per molti anni e formato un orchestra ora residente alla Fondazione Cini di Venezia che si chiama Accademia Musicale di San Giorgio. Con questa scuola poi diventata orchestra professionale ho studiato praticamente tutto il repertorio per orchestra d'archi e ora ricopro il ruolo di primo violino.
Genzini: A che progetti ti stai dedicando?
Ruzza: Dal 2011 faccio stabilmente parte della Filarmonica Toscanini di Parma che si avvale della direzione dei più grandi direttori e solisti in ambito internazionale.
Genzini: Che caratteristiche deve avere il suono del tuo violino ideale?
Ruzza: Amo i violini con il suono equilibrato che mi permettono al meglio di affrontare la musica da camera che è il mio repertorio preferito. Ho due violini che amo molto pur essendo molto diversi: Un Gaetano Gadda del 1941 e un Michele Buccellé del 2010.
Genzini: Che repertorio ami maggiormente?
Ruzza: Il mio sogno è sempre stato il quartetto d'archi ma è davvero difficile trovare tutte le condizioni necessarie per realizzarlo.. Le stagioni di musica da camera organizzate dalla Fondazione Toscanini mi permettono comunque di realizzarmi anche in quell'ambito.
Genzini: Quali saranno i i tuoi prossimi impegni?
Ruzza: Il mio prossimo impegno sarà con le variazioni Goldberg di J.S.Bach nella versione per trio d'archi realizzata da B.Giuranna..