Genzini:  In che modo ti sei avvicinato al mondo della liuteria?
 
Berchicci: Mi sono avvicinato alla liuteria in quanto da sempre adoro il legno, il suo profumo, la sensazione che da al tatto, sono figlio di un falegname ed appassionato di musica, (ai tempi mi dilettavo a suonare il pianoforte), il passo è stato breve.
 
Genzini: Come si caratterizza la tua attuale produzione?
 
Per quanto riguarda la produzione di strumenti ne realizzo non più di 4 - 5 all'anno, cerco di curare il più possibile il mio lavoro sia dal punto di vista estetico che acustico. A questo ho affiancato la mia attuale produzione di vernici ad olio per liuteria.
 
Genzini: Il percorso che hai intrapreso ti ha portato ad essere un esperto di vernici ad olio, cosa ti ha spinto in questa direzione?
 
Berchicci: Non c'è una vera e propria ragione, personalmente apprezzo molto le vernici ad alcool in uso attualmente a Cremona, ma le ho utilizzate solo sporadicamente, ho invece una discreta conoscenza di quelle ad olio in quanto le conoscevo da tempo grazie ad un corso di restauro ligneo che ho frequentato a Torino.

Genzini: Che caratteristiche deve avere il suono del tuo violino ideale?
 
Berchicci: Penso che il suono di uno strumento rappresenti un aspetto molto soggettivo, ovviamente la risposta potrebbe essere scontata citando il suono degli strumenti Stradivari o Guarneri, io comunque apprezzo molto il timbro caldo dei violini di Guadagnini.
 
Genzini: Pensi che i liutai dell'epoca classica verniciassero ad olio?Mi puoi parlare nello specifico di una vernici a cui sei particolamente legato? 
 
Berchicci: Ho sempre pensato che i classici verniciassero ad olio, ora ne abbiamo praticamente la certezza grazie alle ultime scoperte scientifiche. Sono affezionato ad una vernice a base di Sandracca, perché riportata in numerosi manuali del seicento ed addirittura in manuali pittorici di gran lunga più datati, è stato molto faticoso ed anche dispendioso riuscire a riprodurre questa vernice, denominata "vernice liquida", ma il risultato è molto appagante. Attualmente sto cercando di produrre una vernice colorata a base di pece di abete rosso.

Genzini: Che forme utilizzi abitualmente? Modelli cremonesi e piemontesi?
 
Berchicci: Solitamente uso un Garneri del Gesù Ysaye, una forma Stradivari basata sul violino toscano del 1690 ed infine, la mia preferita: G. B. Guadagnini kochansky. Quindi in realtà uso modelli cremonesi..
 
Genzini: Per quanto riguarda la preparazione del legno, che esperienza hai sviluppato in questi anni di lavoro e ricerche?
 
Berchicci: Per la preparazione del legno sto cercando un colorante naturale ricavato da un arbusto, molto abbondante durante il 600 in pianura padana, molto conosciuto già ai tempi dei romani per tingere i tessuti e un isolante proteico a base di caseina impastata con calce.
 
Genzini: Quali saranno i tuoi prossimi impegni? 
 
Berchicci: I prossimi impegni saranno rivolti a migliorare o meglio a sperimentare nuove venici ad olio in linea con gli studi scientifici condotti di recente, al fine di arrivare a produrre una vernice in più possibile fedele alle vernici classiche cremonesi..