Genzini: In che modo ti sei avvicinato alla musica ed in particolare alla viola?
 
Benaglia: Sono nato in una famiglia di musicisti e mi sono avvicinato alla viola per caso, quasi per gioco! Quando ero più piccolo, per Natale, mio nonno, liutaio, costruì e mi regalò un violino di misura 1/4 e lì iniziò l'avventura! È molto significativo che a distanza di anni da quel Natale io stia suonando su una viola costruita sempre da mio nonno nel 1986.
 
Genzini: Quali sono stati i momenti più significativi durante i tuoi anni di formazione?
 
Benaglia: I momenti che hanno segnato la mia vita finora sono stati gli incontri con fantastici violisti, i miei Maestri. Dal più lontano 2012 quando ho conosciuto Giuseppe Miglioli, il mio primo insegnante di viola in Conservatorio a Como, ai più recenti incontri con Anna Serova e Alexander Zemtsov, con i quali studio attualmente, che sono per me un modello da seguire nonché costante fonte di ispirazione.
Genzini: A quali progetti stai lavorando?
 
Benaglia: Proprio in questi giorni mi sto dedicando alla post produzione del mio secondo CD. Un progetto di cui sono molto fiero in collaborazione con il direttore d'orchestra Alexander Zemtsov, la clarinettista Denitsa Laffchieva e la Pazardzhik Symphony Orchestra (dalla Bulgaria). Il progetto si divide in una parte con orchestra sinfonica e una parte con orchestra d'archi. La parte sinfonica del CD includerà, di Bruch, il Doppio Concerto per clarinetto, viola e orchestra; Kol Nidrei e la Romanza per viola e orchestra mentre la parte con orchestra d'archi la Trauermusik di Hindemith e l'Intermezzo di Rota. Quest'ultimo arrangiato per viola e orchestra d'archi dal pianista e compositore Emanuele Stracchi.
 
Genzini: Che caratteristiche deve avere dal tuo punto di vista il suono "ideale" della viola?
 
Benaglia: Io credo che la viola sia uno strumento con capacità sonore e timbriche uniche. E' in grado di mutare estremamente queste ultime in modo da creare suoni del tutto nuovi, magici, quasi riconducibili alla voce umana. La viola che sto suonando, costruita da mio nonno Udino Lazzarin (come menzionavo prima), ha un timbro scuro ed equilibrato oltre ad una notevole proiezione sonora, qualità che apprezzo particolarmente e che trovo indispensabile. In gioventù mio nonno era un violinista, scoprì la sua passione per la liuteria ad una mostra a Cremona intitolata 'Dall'Albero al Violino'. Costruì il suo primo violino nel 1980 da autodidatta e successivamente frequentò il mondo della liuteria seguendo i preziosi consigli dei liutai cremonesi.
 
Genzini: Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
 
​ Benaglia: Tra pochi giorni, il 21 agosto, il sestetto di P. I. Tchaikovsky 'Souvenir de Florence' nella splendida cornice del Livorno Music Festival con Pavel Berman, Anna Serova e Vittorio Ceccanti seguito da un'intensa stagione di concorsi!!