Genzini: In che modo ti sei avvicinata alla liuteria?
Draghi Poggi: Mi sono appassionata di liuteria da piccolissima a quattro anni grazie ad un liutaio di Firenze, Paolo Sorgentone, amico della nostra famiglia. Mia sorella giocava con sua figlia ed io restavo con lui osservandolo lavorare, cosa che mi affascinava moltissimo. Nonostante all'epoca per me fosse tutto un gioco capii ben presto che quella doveva essere la mia "strada". Anche alle scuole medie non cambiai idea, ricordo un libretto realizzato all'ultimo anno che conteneva le foto di tutti gli alunni accompagnate da un'immagine che rappresentava il nostro sogno più grande, nel mio caso vicino a me compariva Stradivari . Solo alle superiori ebbi qualche momento di incertezza a causa della mia passione per la matematica e per le materie scientifiche, materie in cui avevo una certa facilità. Mi sono diplomata a giugno del 2017 e fino a settembre di quell'anno, dopo aver deciso di realizzare il mio sogno, sono stata seguita dall'amico liutaio Paolo Sorgentone, grazie alla sua disponibilità, ho potuto apprendere le prime tecniche utili per poter effettuare l'esame di ammissione alla scuola internazionale di liuteria di Cremona. Mi iscrissi, superai l'esame e venni ammessa alla terza classe dove conseguii il diploma tre anni più tardi nel 2020. Successivamente, appena diplomata ho avuto la fortuna di trovare lavoro nella bottega del Maestro Luiz Amorim a Cremona come dipendente, questo aspetto mi ha dato l'opportunità di crescere dal punto di vista liutario e di poter partecipare ai concorsi come professionista.
Genzini: Hai recentemente partecipato ad una importante competizione internazionale, com'è andata?
Draghi Poggi: Mi sono iscritta al concorso di Pisogne organizzato dall' Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana l'ultimo giorno disponibile ed è andata bene, con mia grande sorpresa il violino che ho presentato è piaciuto molto ed ho vinto il terzo premio, è stata una grande gioia. Per me i concorsi hanno un aspetto in particolare molto positivo, l’anonimato. Questo garantisce alle persone che nel campo liutario vengono discriminate per maschilismo o razzismo di essere giudicate in modo equo.
Genzini: Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Draghi Poggi: Mi ispiro alla liuteria classica cremonese ed in particolare agli strumenti di Antonio Stradivari, non realizzo copie o strumenti antichizzati ma interpreto i modelli che amo maggiormente. Da tempo ho instaurato un bel rapporto con i Maestri Davide Sora e Luca Salvadori con cui mi confronto spesso, utilizzo la forma interna ed effettuo la lavorazione della sguscia prima della lavorazione del canale del filetto a cassa aperta. Questa tecnica permette grande precisione e pulizia oltre che un notevole controllo, si riesce infatti a pulire bene tutto il canale della sguscia e successivamente si possono girare i bordi secondo il proprio gusto.
Genzini: Che tipo di vernice utilizzi?
Draghi Poggi: Utilizzo vernice ad olio che non acquisto già pronta ma che cuocio, non ho un maestro di riferimento in questo ambito ma attraverso il continuo scambio di informazioni tra giovani liutai sono riuscita ad ottenere un buon risultato. La verniciatura è sempre la somma del percorso di varie fasi. Inizio con un isolante proteico classico per la tavola, successivamente mi occupo di scurire, con diversi procedimenti e preparazioni, il fondo la testa e le fasce cercando di esaltare il più possibile la profondità e le caratteristiche della marezzatura. L'obiettivo nel corso del tempo è di arrivare a costruire strumenti che mi sappiano rappresentare pienamente sia dal punto di vista liutario che per quanto riguarda il suono, aspetto quest'ultimo decisamente affascinante e complesso.