All'età di tre anni mia madre, insegnante di solfeggio al Conservatorio di Milano, mi portò a un concerto in Sala Verdi e incontrò l'allora direttore, Marcello Abbado, che chiese alla piccola bambina che ero di cantare qualcosa. Quello che feci gli dovette piacere molto, perchè "obbligò" mia madre a iscrivermi tempestivamente al conservatorio come più piccola allieva d'Italia! Una cosa tirò l'altra, e al violino si aggiunse il pianoforte, poi la composizione. A 17 anni mi sono diplomata nel giro di un mese in entrambi gli strumenti con il massimo dei voti, lode e menzione. Successivamente ho dato il settimo di composizione. Se ci penso adesso, non mi capacito di come abbia potuto portare a termine una simile impresa!! Per anni mi sono esibita in recital in Italia e in Europa suonando entrambi gli strumenti nella stessa serata. Nel 2011 ho vinto il concorso nell'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna/Filarmonica Toscanini e da settembre 2012 vi sono entrata stabilmente. L'attività orchestrale mi impegna molto e naturalmente ho dovuto fare delle scelte. Il pianoforte è passato in secondo piano anche se mi capita ancora di esibirmi sporadicamente. Molti pensano che l'orchestra sia un ripiego per chi non è riuscito a diventare qualcuno; forse tanti anni fa era così, quando le orchestre italiane andavano in tournèe all'estero e tiravano dentro chiunque, o quando appena diplomato entravi per automatismo. Adesso è diventato quasi più difficile che vincere un concorso internazionale. Intanto in quest'ultimo non si presentano 200 candidati per un posto, poi non ti mettono dietro una tenda lasciandoti 5 minuti al massimo per dare il meglio di te. In un concorso internazionale puoi cominciare male e poi hai il tempo per riprenderti e conquistare la giuria; dietro una tenda, quando magari sei il numero 67 e nessuno ti ascolta più con attenzione, come fai? D'accordo, i programmi richiesti sono differenti, e chiaramente non tutti possono arrivare a suonare un concerto di Paganini con l'orchestra. Sfido comunque molti aspiranti solisti attuali a fare un passo dello Schiaccianoci perfetto in totale anonimato, con le mani fredde perchè non ti hanno lasciato scaldare. Come ogni realta' ci sono i pro e i contro. Suonare in orchestra può essere meno emozionante e ambizioso che esibirsi come solista, ma preferisco mille volte vedere tutti i giorni le stesse persone, ogni tanto annoiarmi e arrabbiarmi perchè le cose non si fanno come vorrei io, ma alla fine fare tanta bella musica INSIEME, che vivere in continuo movimento, quasi sempre da sola, in perenne ansia da prestazione, senza la possibilità di progettare qualcosa. Non c'è niente di più bello che tornare a casa dopo il lavoro e trovare la persona che ami che ti aspetta con le abitudini di sempre. Attualmente i miei obiettivi sono quelli di continuare la mia carriera violinistica improntandola sulla musica da camera e concorsi in altre orchestre, magari all'estero, per spalla, chissà.. Sto cercando un violino adatto alle mie ambizioni, con un suono morbido e non troppo squillante, è difficile descrivere un violino "orchestrale/cameristico"!. Per rendere un po' più sonori i bassi uso le Vision Titanium Solo su Re e Sol; il La invece lo cerco dolce, ho scoperto da poco il Eudoxa Aricore calibro 13 e 1/4, per il Mi utilizzo Pirastro Gold. Il violino deve risaltare ma avere anche la capacità di fondersi con gli altri. Sono decisa a vincere nuove sfide in orchestra e poter fare della buona musica con gli altri. Per questo ho affiancato al mio studio "solistico" con il Maestro Accardo e  percorso "orchestrale" con le spalle delle orchestre. Amo Brahms e.... Verdi accostamento assurdo, ma si sa che sono un ossimoro vivente ..