Il mio approccio con la musica è stato abbastanza casuale, ero alle elementari e la mia maestra ci faceva spesso cantare e suonare, io imparai a suonare la chitarra. Una sua amica, insegnante al Conservatorio di Genova, venne ad ascoltarci una volta a scuola e mi disse che avrei potuto provare l'esame di ammissione al Conservatorio, cosa che feci. Da allora il violino non mi si è mai staccato dal collo... Mio padre suonava il violino in modo amatoriale e mi trasmise la passione, proseguii gli studi fino al diploma che conseguii al Conservatorio di Alessandria. Dopo varie audizioni suonai a Genova, Milano, Bolzano, durante il 1997 ci fu una bellissima svolta
musicale, mi chiamarono a suonare nell'Orchestra del Gran Caffè Quadri di Venezia, una mia grande passione, il Caffé Concerto. Da allora suono con varie formazioni in situazioni di intrattenimento classico e di musica da camera in duo con pianoforte e in quartetto d'archi. Il violino per me deve essere innanzitutto dolce, amo il suono armonioso e dolce, gli strumenti "urlatori" non mi piacciono... questo mondo ha bisogno di dolcezza e il violino può essere uno strumento di grazia e armonia... Lo strumento che suono abitualmente è stato costruito dal liutaio Cristiano Ferrazzi a Verona. Per me è come un figlio, sono andato da Cristiano nel novembre 2005 e gli ho detto: "dobbiamo costruire un violino"... scelte le tavole, ho visto formarsi questo violino senza sapere che suono potesse avere, era lui quel che desideravo, con i suoi pregi e i suoi difetti, proprio come un figlio lo amo perché semplicemente è lui, potrò sembrare matto, ma è così che sento il rapporto con il mio strumento. Lavoro intensamente a vari progetti: sto suonando e insegnando, voglio far amare la musica... ho un progetto "teatrale" che propongo nelle varie biblioteche dei comuni della provincia di Verona. La prima serata che ho presentato e' avvenuta il 4 ottobre ed è stata molto intensa. Era appena accaduto il naufragio a largo di Lampedusa, era la sera di S. Francesco e il quarto anniversario della scomparsa di mia sorella Claudia, morta a seguito di un incidente domestico a 52 anni... Ho letto una piccola riflessione/preghiera per i morti del naufragio: "...treottobreduemilatredici... alle porte del mondo "evoluto" si arena una donna di nome speranza... alle porte dell'Europa "benestante" si arena un uomo di nome aiuto... e ora ditemi se questo è un uomo, se questa è una donna... con il Tuo dolce sguardo accogli queste anime e perdona la cecità nostra egoista..." poi ho iniziato a suonare Bach, proseguendo alternatamente con le letture delle mie 15 novelle... ho scelto il 15 come risultato dei numeri 3 x 5. Tre numero perfetto per eccellenza moltiplicato per cinque, i libri della Torah, cinque è l'equilibrio fra lo zero e il 10, cinque i sensi... ...le parti di Bach sono 7, come i sette giorni della creazione, della settimana, sette i bracci della Menorah, sette i peccati, sette virtù (tre teologali quattro cardinali)... leggevo e suonavo, in un'ininterrotta sequela di gesti, parole, respiri e pause. Il messaggio che propongo è la ricerca mai terminata del nostro rapporto con Dio, in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo... racconto di me e delle mie storie... io eD'io. La musica è una disciplina armoniosa, amo ogni tipo di linguaggio musicale purché sia armonioso e comprensibile alle nostre percezioni. In breve, non amo (e questo è un mio grande limite) la musica sperimentale o dodecafonica... dal Gregoriano a Stravinskij mi piace tutto, ma poi mi arresto inesorabilmente davanti alle note scollegate degli "scompositori musicali"...