In che modo ti sei avvicinata alla musica ed in particolare al violino?
 
Ero ancora nella pancia di mia mamma quando mi sono prestata per la prima volta a farle da cavia per la sua tesi sperimentale di musicoterapia per gestanti. Sorrido quando mi pongono questa domanda e non posso non citare questo mio particolarissimo inizio con la musica! Da allora il mondo dei suoni ed in particolare della musica classica, in tutte le sue forme, ha coinciso perfettamente con la mia vita. Non ho avuto nessuna forzatura da parte della mia famiglia ad iniziare precocemente lo studio di uno strumento. Prima ancora di andare alle elementari era per me un divertimento enorme frequentare insieme a mia sorella i corsi di propedeutica musicale ed avere così la possibilità di sperimentare il mio potenziale espressivo e creativo attraverso l’uso della voce e dello strumentario Orff ; inoltre, fin da piccolissima andavo abitualmente con la mia famiglia ad ascoltare concerti ed opere nella mia città. Già verso i quattro anni è stato naturale per me avvicinarmi al pianoforte, essendo la mia casa un via vai di allievi di mia mamma pianista: questo strumento, che continuo ad amare profondamente, mi ha accompagnato per almeno otto anni e mi auguro che un giorno potrò riprendere a studiarlo. La mia casa era frequentata anche da violinisti amici di famiglia e proprio a due di questi, il Maestro Pierantonio Agostini e il Maestro Roberta Mancini, debbo il mio incontro con il violino e la mia formazione iniziale. All’età di sei anni infatti, sotto l’albero di Natale ho trovato un piccolo violino e da lì è iniziata questa fantastica avventura.

Quali sono stati i momenti salienti della tua crescita artistica e musicale?
 
All’età di otto anni, nel 2008, sono stata ammessa al Conservatorio di Musica di Santa Cecilia di Roma dove poi mi sono diplomata nel 2015. Nonostante siano stati anni molto impegnativi per me, la guida ed il sostegno prezioso del mio Maestro Fulvio Leofreddi mi hanno aiutato ad avere sempre la serenità nell’affrontare, seppur così giovane, questo percorso. Profondo segno ha lasciato in questi anni nella mia vita ancheil Maestro Marco Fiorini a cui devo molto didatticamente ed al quale mi lega un grande affetto. All’età di quattordici anni poi il grande incontro. Non scorderò mai quel viaggio verso Cremona, accompagnata dal mio grande amico e bravissimo pianista Alessandro Viale, poche speranze e tanto timore, ma nel cuore la gioia di poter suonare almeno per una volta per lui, il grande Maestro Accardo. Per me questo era già tutto un sogno! Poi il risultato, entusiasmante, l’ammissione all’Accademia W. Stauffer! E’ cominciata quindi una fase nuova della mia vita, ricca di nuovi stimoli, tanta energia, passione, il contatto con studenti di grande valore, l’atmosfera magica dell’Accademia Stauffer e la gratitudine nel poter beneficiare dell’enorme professionalità, cultura ed esperienza del Maestro Accardo. Mi sento così fortunata e riconoscente verso la mia famiglia poiché a soli sedici anni posso dire di avere avuto la fortuna di aver incontrato sulla mia strada persone eccezionali non solo professionalmente ma anche umanamente, senza le quali non sarei la violinista e la Irenè di oggi. Tra queste persone, ultimo, ma solo in ordine cronologico, il Maestro Pavel Berman che ho incontrato a novembre del 2015. Ci sono dei momenti nella vita in cui senti che qualcosa sta cambiando, che sta per avvenire una svolta. Ebbene è quello che ho sentito nel profondo del cuore quando ho fatto la prima lezione con il Maestro. Non si può spiegare bene a parole, si sente nell’animo che c’è comunione di sentimenti, di vedute, ti senti sostenuto, guidato ma nel rispetto della tua individualità, insomma senti di essere felice. Mi sono resa conto subito che avevo difronte un violinista, una persona eccezionale. Nuove energie, nuova passione, nuova determinazione, pazienza ed umiltà sempre al primo posto, maggiore fiducia in me stessa, un nuovo cammino.
 
Che repertorio interpreti abitualmente? Pensi che la musica contemporanea possa far parte della tua attività artistica?
 
Adoro il repertorio che spazia dal romanticismo ai primi del Novecento, in particolare Brahms, Ysaye e Prokofiev. Mi stimola molto anche mettermi alla prova studiando il cosiddetto repertorio virtuosistico, sempre però avendo ben chiara l’idea che il virtuosismo debba sempre essere al servizio della musica, dell’espressività e non del narcisismo dell’esecutore.I n questo momento ho sul leggio musiche di Prokofiev, Ravel e Szymanowsky. Penso che sia molto importante per un musicista avvicinarsi alla musica contemporanea già in giovane età, affiancando allo studio del repertorio classico e moderno, che offre la possibilità di consolidare e sviluppare le capacità tecniche ed interpretative, quello del repertorio contemporaneo. Proprio a luglio mi sono cimentata per la prima volta con un bellissimo Capriccio composto dal Maestro NaijHakim, pezzo contemporaneo obbligatorio al IV Concorso Violinistico Internazionale “Marie Cantagrill”. Conoscere questo incredibile musicista di persona ed ascoltare altre sue composizioni mi ha aperto nuove prospettive , mi ha molto incuriosito ed ho in programma di eseguire ancora suoi brani. Già dallo scorso anno ho ascoltato in diversi concertibrani di giovani ma già affermati compositori che stimo moltissimo come il Maestro Domenico Turi ed il Maestro Marco Quagliarini ed il fatto che fossero eseguiti magistralmente anche da musicisti sotto i trent’anni ha testimoniato il positivo interesse della mia generazione ai nuovi linguaggi musicali e mi ha stimolato a volerli conoscere ed apprezzare con maggiore consapevolezza.  

Che caratteristiche deve avere il suono del tuo violino ideale?
 
Citando il grande Maestro ItzhakPerlman, il suono ideale di un violino dovrebbe essere appena udibile durante un pianissimo e allo stesso tempo avere la potenza di raggiungere l’ultimo degli spettatori di una sala di tremila persone. Dovrebbe poi essere brillante ma al tempo stesso caldo e profondo. Credo comunque che la bellezza del suono di un violino derivi dalla somma di tanti fattori, iniziando dalla perfezione tecnica ed estetica propria dello strumento nel quale l’animo del liutaio che l’ha costruito viene custodita, così come quella dei musicisti che lo hanno suonato in passato,che si uniscono all’espressione del suono interiore dell’esecutore con le sue infinite sfaccettature emotive, caratteriali, con la sua storia. A fine anno riceverò un violino del liutaio SylvainTournaire, copia di un BernardusCalcanius del 1748, che ho vinto al IV Concorso Violinistico Internazionale Marie Cantagrill e sono tanto emozionata di potermi sperimentare in nuove possibilità espressive e tecniche attraverso questo strumento e di poter crescere insieme a lui.  

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
 
Dopo la Masterclass del Maestro Berman al Cenacolo della Musica in Abruzzo a fine luglio equella del Maestro Accardo all’Accademia Chigiana di Sienaad agosto, inizierà per me da settembre un periodo molto impegnativo e ricco di nuove esperienze. Oltre al terzo anno di liceo classico, continuerò a frequentare l’Accademia Stauffer ed inizierò un nuovo percorso presso la scuola Universitaria del Conservatorio di Lugano dove sono stata ammessa al Corso di post formazione nella classe del Maestro Pavel Berman. Sul fronte Concerti ci sono diversi progetti in cantiere sia come solista (tra gli altri a maggio suonerò per l’AGIMUS di Firenze, concerto premio assegnatomi al Concorso Crescendo), che in varie formazioni cameristiche. Ho infatti costituito da circa un anno il ” Bubbling Duo” insieme al talentuoso pianista Simone Pierini, mi interesserà molto anche continuare ad approfondire lo studio del repertorio per quartetto d’archi. In ottobre partirò perun concerto in Francia, vicino Tolosa, dove suonerò come solista accompagnata dall’Orchestra da Camera d’Ariege.